Ieri, 27 gennaio 2021, in occasione del Giorno della Memoria in una solenne e commovente cerimonia, la città di Bologna ha reso omaggio a Bianca Colbi Finzi e a Gemma Volli, intitolando un grande giardino pubblico a queste grandi figure che tanto hanno dato alla cultura cittadina e all’ebraismo italiano. Il progetto è stato realizzato dal Quartiere Savena su richiesta precisa della Comunità Ebraica di Bologna e dell’ADEI-WIZO. A rappresentare queste due istituzioni era presente Ines Miriam Marach, in qualità sia di Presidente ADEI sezione di Bologna che di Consigliera della locale Comunità ebraica. Marach ha evidenziato l’importante ruolo all’interno dell’ADEI dal dopoguerra in poi di Bianca Finzi e Gemma Volli, entrambe di origine triestina.
Ecco un ritratto di queste due grandi signore.
Bianca Finzi
Di famiglia triestina, nacque lei stessa a Trieste nel 1916. Cresciuta con una forte identità ebraica e sionista, Bianca Colbi Finzi si trasferì a Bologna nel 1937 dopo il matrimonio con Italo Finzi di Ferrara. Nel 1939, in piena legislazione razziale, riuscì a laurearsi in lettere all’Università di Bologna. Durante il tragico periodo della seconda guerra, dopo la nascita delle due figlie Silvia e Claudia, Bianca visse con la famiglia le vicende drammatiche che si vennero a creare in Italia a seguito dell’8 settembre 1943 con l’occupazione nazista. Non accettò passivamente le violenze e i soprusi, e come lei stessa racconta nelle sue memorie intitolate “Bianca Colbi Finzi, la primula bianca”, rifugiata con la famiglia nell’Appennino tosco- emiliano, ebbe una parte non secondaria nella Resistenza, utilizzando tutti i mezzi di cui poteva disporre, compresa la sua conoscenza della lingua tedesca.
Rientrata al termine della guerra a Bologna, si dedicò interamente alla ricostituzione della Comunità Ebraica, stremata e decimata dalle persecuzioni nazi-fasciste e dalle deportazioni, che fu solennemente inaugurata con la presenza degli ufficiali ebrei dell’ottava armata alleata. Nel frattempo fu ricostituita anche la sezione ADEI bolognese della quale Bianca Colbi Finzi fu Presidente per molti anni, dopo la presidenza di Gemma Volli, dispensando impegno ed energie. Dell’ADEI Bianca Finzi fu Vice Presidente Nazionale dal 1972 e dal 1976 al 1985 ricoprì la carica di Presidente Nazionale. Durante i suoi tre mandati di presidenza, Bianca Finzi non si è mai risparmiata impegnandosi in una attività intensa, proficua e non priva di importanti decisioni rivolte soprattutto al rapporto tra la politica Italiana e lo stato d’Israele. Degli anni del suo mandato si ricorda in particolare il grande impegno profuso per aiutare Ida Nudel ad espatriare dalla Russia e a stabilirsi in Israele, vicenda in cui l’apporto dell’Adei fu fondamentale per il buon esito. Inoltre, Bianca Finzi presenziò a un gran numero di incontri ed eventi internazionali. Importante fu il lavoro di collegamento con le altre associazioni femminili su scala locale e nazionale. Le sue idee e il suo contributo all’interno del CNDI le valsero la nomina di Vice Presidente per molti anni. Fu anche una colonna della Comunità Ebraica di Bologna, ricoprendo la carica di Presidente dal 1986 al 1999. Ebbe un ruolo decisivo nel favorire i rapporti con tutte le istituzioni bolognesi e a far diventare la comunità parte integrante nel tessuto sociale e culturale cittadino.
È mancata a Torino il 12 aprile del 2007.
Gemma Volli
Nacque nel 1900 in una Trieste all’epoca ancora austriaca, da una famiglia di origine polacca con ideali irredentisti. Studiò all’Università di Bologna in un periodo in cui erano pochissime le donne che accedevano ai gradi più alti d’istruzione e, dopo avere trascorso un anno in Germania, proprio negli anni in cui nasceva il movimento nazional-socialista, tornò in Italia. Ottenne un incarico come insegnante, senza poter però esercitare nelle ultime classi delle superiori, perché in quegli anni le donne non erano ritenute idonee al ruolo. La sua maggiore preoccupazione era rivolta alla condizione femminile dell’epoca, espressa con forza nel libro di racconti “Le escluse”, pubblicato a Bologna e ritirato nel 1938.
Nel frattempo collaborò con la Delasem, organizzazione ebraica creata per prestare soccorso agli ebrei stranieri che si rifugiavano in Italia e per contribuire alla fuga dei profughi dalla Germania verso la Palestina.
La sua esperienza scolastica venne troncata nel 1938 con le leggi razziali.
Dopo il 1943, durante il periodo delle deportazioni, riuscì ad organizzare la fuga in Svizzera insieme alla sorella Iris e alla famiglia di lei, il marito e due bimbi piccoli. Tornata in Italia qualche mese dopo la fine del conflitto, si trasferì definitivamente a Bologna dove ricostituì la sezione ADEI con grande forza ed avviando anche un importante percorso di dialogo con le istituzioni. Dopo alcuni anni di presidenza le subentrò Bianca Finzi. Gemma Volli si dedicò anche alla ricerca storica, svolta con dedizione e grande competenza. Fra le più importanti indagini storiche portate a termine si annovera il caso di Edgardo Mortara, il bambino ebreo rapito da guardie pontificie a Bologna nel 1859, perché segretamente battezzato da una domestica cattolica, e che successivamente si farà sacerdote. Si occupò anche di Simonino di Trento, il bambino della cui morte nel 1475 furono accusati e processati per omicidio rituale gli ebrei della città, e che in seguito fu beatificato. Il minuzioso e attento lavoro di ricerca della Volli smontò tutta la falsità dell’accusa, inducendo la Chiesa ad abolire il culto di questo beato.
Si è spenta nella sua Bologna nel 1971.