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#Dalla sezione di Verona

Quando una donna fa la differenza ma non la storia

con letture di brani delle lettere originali


Elena Raffalovich Comparetti Una delle figure più sensibili e attente all’educazione delle giovani menti a Venezia nella seconda metà dell’800 Elena Raffalovich Comparetti che nel 1874 aprì presso il palazzo Vivante a Cannaregio un giardino froebeliano, destinandovi una rendita personale annuale e facendo una convenzione col comune per le altre spese. La rendita doveva servire anche per finanziare un corso per maestre giardiniere presso la Scuola Normale di Venezia. Elena Raffalovich era allora una giovane e colta donna ebrea, di origine russa, moglie del filosofo pisano Domenico Comparetti, che ben presto aveva deciso di condurre una vita libera di viaggi e di studio. Il giardino Comparetti da lei fondato riprendeva le metodologie sperimentate in Germania da Froebel e basate sul gioco, sulle scuole di lavoro (disegno, tessitura, frastaglio…), sul canto, sull’attività all’aperto, sullo sviluppo del corpo e dello spirito. Rispetto ad altre istituzioni analoghe presenti a Venezia, esso si differenziava perché era gratuito, aperto a tutti, senza distinzione di sesso, religione e condizione sociale. Un’attenzione particolare era rivolta all’educazione delle bambine: bambini e bambine stavano insieme in aula, erano compagni di banco, svolgevano le stesse attività. Elena, sensibile al problema dell’emancipazione femminile, è attenta a notare anche le discriminazioni più sottili; visitando gli asili infantili misti in Francia, osserva che le maestre dedicano più attenzioni ai bambini che alle bambine e critica questo comportamento in una lettera aperta affermando:” voi vedete che l’ingiustizia comincia presto”. Queste scelte costituivano una grande novità rispetto al modo di pensare del tempo.


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