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ECWF:DALL’INDOTTRINAMENTO DELL’ODIO ALL’EDUCAZIONE PER LA PACE

In qualità di delegata vicaria, ho avuto l’opportunità di partecipare agli incontri promossi dal Consiglio Europeo delle federazioni Wizo (ECWF) a Parigi. Gli incontri sono stati estremamente interessanti ed istruttivi, inoltre è stato veramente piacevole conoscere delle persone così motivate e coinvolte nei progetti WIZO. Si è stabilita subito una corrente di sincera e naturale empatia. Erano presenti delegate da moltissimi paesi, purtroppo assenti per gravi motivi le signore greche e spagnole

Dopo i tragici fatti del” Ipermarket Kosher ” e di Charlie Hebdo di questo inverno, l’essere a Parigi quest’anno sottolineava, se mai ce ne fosse stato bisogno, il senso di profonda solidarietà che tutte le intervenute volevano manifestare alla federazione francese..

L’ambasciatore Isrealiano in Francia ha introdotto gli interventi del pomeriggio che si sono tenuti presso il memoriale della Shoah, che abbiamo potuto visitare alla fine della giornata. Ci ha illustrato l’attuale situazione della ripresa dei fenomeni di antisemitismo in Francia, ma anche in altri paesi europei. Ha ribadito l’importanza che esista un’ attenta e costante vigilanza da parte di tutti , ha poi voluto farci riflettere sul precipitoso cambiamento a livello geopolitico che il mediooriente sta attraversando: Siria e Irak, Libia non hanno più gli stessi confini di pochi anni fa; Il “Califfato” sta occupando territori in questi due paesi al punto che si deve parlare di una nuova presenza politica. Dopo il fallimento della Primavera araba, fenomeno che comunque aveva lasciato Israele scettico, così ha affermato l’ambasciatore poco convinto anche lui a credere in un vero cambiamento politico, la situazione mediorientale resta drammaticamente incerta. A suo parere comunque il paese ancora oggi più pericoloso resta l’Iran ma non solo per Israele, gli accordi recentemente stipulati non sembrano dare sufficiente sicurezza, il paese potrebbe continuare con la preparazione di ordigni atomici e forse il pericolo non coinvolgerebbe più solo Israele, ma l’Europa stessa; meglio un “non” accordo che un accordo sbagliato ha ribadito l’Ambasciatore.

Resta un forte legame sentimentale con la Francia sia attraverso la “soft economy” che a livello culturale (gli scrittori israeliani, i musicisti isreliani riscuotono in Francia sempre grande successo), ma a livello politico benché tutte le autorità si siano espresse in modo chiaro contro i rigurgiti antisemitici, non sembra sia stato fatto tutto il necessario per interrompere il fenomeno.

Successivamente ogni relatore ha cercato di analizzare il problema dell’antisemitismo, che non può in nessun caso essere disgiunto da una serie complessa di tematiche legate al senso civico dei nuovi cittadini immigrati , ai programmi scolastici, alla crisi economica e politica che vivono moltissimi paesi europei. L’affermazione di forze politiche populiste (Tsipras in Grecia, Podemos in Spagna ,la Lega in Italia ecc. sono da mettere in relazione con la crisi generale di tanti paesi europei). Proprio perché non è nella cultura ebraica l’idea di rifugiarsi nei nazionalismi, spetta a noi più che a altri il dovere di farsi promotori di riflessioni dettate dalla ragione e non dal sentimentalismo

Ogni relatore ci ha aiutato a meglio comprendere il fenomeno dell’antisemitismo e tutti gli interventi sono stati estremamente interessanti , inoltre ogni relatore si è reso disponibile a rispondere alle domande del pubblico. Di seguito nome e ruolo dei relatori:

E.Malet giornalista, responsabile per il Forum mondiale dello sviluppo sostenibile.

S.Blisko: medico ,politico, responsabile della commissione interministeriale per il monitoraggio e lo studio e delle devianze di “culto”

G.W. Goldnadel avvocato franco-israeliano, giornalista e attivista dell’associazione Francia-Israele

Josiane Sberro insegnante Presidente dell’associazione Perec (per una scuola Repubblicana ,attenta alle problematiche civili, e patriottica)

Barbara Lefebre insegnante autrice del libro “i territori perduti della Repubblica “ e di “studenti manipolati”

Impossibile citare tutte le osservazioni e gli spunti di riflessioni che questi incontri ci hanno dato, una cosa è certa, nel passato sono stati sottovalutati, ruolo e doveri dell’apparato pubblico, sia per quanto riguardava l’integrazione di nuovi cittadini emigrati da paesi arabi sia per quanto potesse coinvolgere la conoscenza di ciò che era stato nel passato l’antisemitismo francese : tutto questo si è rivelato un errore imperdonabile che non può e non deve essere reiterato ancora oggi







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