Restituire alla società la possibilità di guardare al futuro: la XXV Edizione del Premio Letterario Adelina Della Pergola
- nelly618
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In un tempo in cui la complessità del mondo moderno viene appiattita e soffocata dagli slogan, il Premio Letterario ADEI WIZO Adelina Della Pergola ci ricorda il potere della lettura come esercizio di pensiero critico. È questo il messaggio potente che è emerso negli eventi che il 7 maggio hanno concluso la XXV Edizione a cominciare dalla Premiazione avvenuta nella Sinagoga Centrale di Milano – luogo simbolico e istituzionale dell’ebraismo milanese – affollata da giovani studenti, scrittori, intellettuali e sostenitori da tutta Italia (a cui vanno ad aggiungersi le circa 200 persone collegate da remoto). È qui, che il Premio ha cominciato a celebrare i suoi 25 anni restituendo voce alla cultura, alla memoria e alla speranza.
Leggere non è solo un gesto individuale, è un atto di resistenza e una promessa al futuro. Un concetto emerso con chiarezza dagli interventi dei numerosi oratori: parole che hanno emozionato, scosso le opinioni, fatto pensare. Ma soprattutto, parole che hanno affrontato un tema centrale fin dalla nascita del Premio, nell’ormai lontano 2000: leggere serve a comprendere la realtà. Un’esigenza più che mai urgente, in un’epoca in cui le narrazioni più gridate tendono a imporsi su tutto il resto.
“Ci ha aperto il cuore vedere così tanti amici con noi in questi giorni - spiega la Presidente Nazionale Susanna Sciaky commentando il successo di questa Edizione – è stato il più bel regalo di compleanno che la nostra iniziativa potesse ricevere per i suoi 25 anni. Soprattutto, una presenza così numerosa ha premiato la nostra tenacia nel divulgare la cultura contro il pregiudizio e l’antisemitismo. Vedere tanti ragazzi delle scuole giunti fin dalla Puglia o da Venezia unirsi agli studenti della Scuola Ebraica di Milano in Sinagoga per l’occasione, ridà speranza a chi, come noi, è capace caparbiamente di immaginare il futuro”.

Antonio Caprarica, Ospite d’Onore della Cerimonia, sintetizza perfettamente lo spirito del tempo contro cui si batte l’ADEI WIZO: «Capisco l’indignazione che si prova quando vedo dei ragazzi che fischiano la Brigata Ebraica il 25 aprile o proclamano ‘Palestina dal fiume al mare’, riprendendo così lo slogan che era del gran mufti amico di Hitler. Abbiamo cancellato la storia a favore dei videogiochi, abbiamo smesso di insegnare la complessità. Abbiamo rinunciato a educare alla distinzione e, in questo vuoto, germoglia il peggio: l’odio, il pregiudizio, la semplificazione. La letteratura, invece, ci allena a pensare». Poi rivela tutto il suo amore per la letteratura ebraica citando i suoi scrittori preferiti e conclude: “Singer diceva che lo yiddish era l’idioma di un’umanità spaventata e piena di speranza e penso che, in 2000 anni di storia, nessuno più del popolo ebraico abbia sperimentato e raccontato meglio questa condizione umana”.

Sono parole che riprendono quelle pronunciate poco prima da Rav Alfonso Arbib che ricorda come gli ebrei siano stati capaci di scrivere anche fuggendo da un pogrom o durante la rivolta del ghetto di Varsavia: “Scrivere è un atto di resistenza, di approfondimento, di verità” e, indubbiamente, “La realtà è sempre complessa. Lo è in Medio Oriente e il nostro dovere è trasmettere questa complessità, contrastando la semplificazione e la presentazione della storia come fosse solo bianco o nero”.

Sergio Della Pergola sale sul podio davanti all’ Aron-Ha-Kodesh nella duplice veste di esperto di statistica a livello mondiale che da anni vive in Israele, ma anche di sostenitore, insieme alla sorella Mara, del Premio dedicato alla memoria della madre. “Dal 7 ottobre è avvenuto uno spaventoso regresso, sono crollate tre illusioni. La prima è che dopo 77 anni dall’indipendenza si continua a negare che Israele possa essere attore sovrano e padrone del proprio destino. La seconda riguarda il rapporto tra Israele e i popoli del Medioriente: gli accordi di Abramo avevano fatto sperare e, invece, riscopriamo con orrore che il progetto genocida contro il Popolo Ebraico e d’Israele è vivo e vegeto. La terza riguarda i principi del mondo occidentale, che oggi in certi ambienti nega all’ebraismo il diritto alla parità di dignità di cittadino, il diritto alla propria memoria automa della storia, e il diritto alla sovranità politica”.
Poi si entra nel vivo della Cerimonia con la Premiazione. Un’emozionata Gaëlle Nohant riceve il primo Premio per il suo “Archivio dei destini”, premio offerto dalla Sig.ra Luciana De Leon, in ricordo della madre Adele. Ma l’emozione diventa ancora più palpabile quando sale a ritirare il premio Raffaele Genah vincitore per la Sezione Ragazzi. A consegnarglielo sono Jasmine e Giulio Hassan, vale a dire i protagonisti dell’incredibile storia raccontata nel suo “Notturno Libico”. Il premio è offerto da un altro Hassan: Sandro, in onore dei 100 anni di sua madre Lia Hassan.
Premiati inoltre Enrico Franceschini, 2° Classificato per “La mossa giusta”, premio offerto da Emanuele Fiano in ricordo della madre Rirì, Tamar Weiss Gabbay, terza classificata con “La Meteorologa” e Raffaella Romagnolo, seconda classificata nella Sezione Ragazzi con il suo “Aggiustare l’universo”.

La tavola rotonda con Fiona Diwan, giornalista, saggista e direttrice dei media della Comunità Ebraica di Milano, li vede protagonisti. Il tema centrale del confronto è: che cos’è la scrittura e qual è la sua funzione oggi e, alla loro voce, se ne aggiunge una particolarmente importante da Israele, quella di Eshkol Nevo, Menzione Speciale della Giuria per la sua raccolta di racconti “Legami”: “Grazie all’ADEI WIZO, la prima a premiare un mio libro in Italia tanti anni fa, perché in una società come la nostra continua ad amare i libri e dopo il 7 ottobre i libri ci aiutano ad amare il futuro – dichiara lo scrittore – Penso a due ruoli per la letteratura in questo momento: in Israele è terapeutico, perché in una società profondamente ferita aiuta a esprimere il dolore e, a volte, anche a lenirlo. In Italia, dopo il 7 ottobre mi sono reso conto che i miei amici non riuscivano a capire cosa succedeva in Israele sul piano emotivo. Ho cominciato a raccontare i fatti quotidiani in un piccolo diario e ho scoperto con piacere che c’erano tante persone pronte ad ascoltare. Far percepire come la vulnerabilità dell’essere umano è la stessa a Tel Aviv, Gerusalemme e in tutto il Medioriente, ci ricorda il ruolo dello scrittore”.
Guarda il video completo della Cerimonia di Premiazione |
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La serata è proseguita nell’incantevole cornice di Palazzo Visconti, per una Cena di Gala, dedicata agli Amici: scrittori, sostenitori, consigliere storiche e attuali e Presidenti di Sezione dell’ADEI WIZO. Sotto le volte settecentesche che ritraggono l’incontro di Ester con il Re Assuero e l’incontro di Re Salomone con la Regina di Saba la Presidente Susanna Sciaky ha introdotto gli ospiti della serata: “Forse non saremo saggi come Salomone o eloquenti come Ester, ma se siamo tutti uniti dal desiderio di poter davvero cambiare un poco il mondo, allora il futuro torna a riaprirsi alla speranza”.
Noemi Di Segni, Presidente dell’Ucei, sottolinea la straordinarietà di questa 25° edizione rispetto ai tempi che attraversiamo: “Mi è ben chiaro che l’emergenza sicurezza e i timori legati alle crescenti minacce sono solo la punta dell’iceberg di una più profonda emergenza culturale ed educativa. Conviviamo con le paure, anziché con le persone. Perciò, momenti come questo – in cui si ascoltano dolori, gioie ed esperienze che orientano il pensiero – possono e devono diventare una bussola anche per noi”. E ricorda che la prossima Giornata della Cultura Ebraica avrà per titolo proprio “Il popolo del Libro”.
Poi, l’attenzione è tutta per Maurizio Molinari. La sua è una vera e propria lezione di Geopolitica che permette di inquadrare ciò che sta avvenendo in Medio Oriente nell’ottica più ampia di un mondo in profondo cambiamento: “Quando la storia corre bisogna guardare la cartina geografica”, ricorda il giornalista, tracciando i confini delle nuove potenze e delle nuove vie commerciali. Ma è anche un discorso ottimista, dove Israele può ancora dialogare con un mondo arabo nel nome di una tradizione di coesistenza religiosa comune che è all’opposto dell’islamismo. In questo contesto Molinari ripercorre la storia di Israele, ne inquadra il suo valore di eccezionale democrazia, capace in ogni momento di interrogarsi senza la paura del confronto. Il sionismo che ha dato origine a Israele “porta a noi le dinamiche dell’unico movimento rivoluzionario che non è stato sconfitto, ma siamo ancora in mezzo alla fase iniziale. Da quello che sta accadendo può nascere una nuova generazione di leader, chissà che non sia in questo la risposta più sionista ed ebraica che abbiamo davanti”.
L’altro ospite d’onore della serata, Raffaele Morelli, focalizza il suo intervento proprio su un occidente preda del materialismo, senza più tempo da dedicare ai sogni e senza la capacità di accettare le proprie sofferenze. “I nostri bambini crescono per la prima volta nella storia, senza le fiabe: la fiaba aveva come caratteristica di portare i bambini fuori dal loro tempo. Noi stiamo perdendo tutto questo”. Poi riprende un insegnamento del chassidismo ricordando l’unicità di ogni individuo, quell’unicità che rende ogni persona speciale e che il mondo moderno vorrebbe sopprimere nell’omologazione.
E, di certo, è proprio per raccontare l’unicità e il valore di un Popolo, che è nato il Premio Letterario ADEI WIZO Adelina Della Pergola.

La serata è stata inoltre l’occasione per lanciare la nuova Campagna dell’ADEI WIZO “Sponsor a Child”, destinata a fornire supporto psicologico ai bambini e ai ragazzi di Sderot, città che ha vissuto in prima persona gli attacchi del 7 ottobre.
Le attività legate a questa Edizione sono poi proseguite l’8 maggio. Per le Socie dell’ADEI WIZO, desiderose di scoprire Milano, l’originale tour della città a bordo di un tram d’epoca con una guida e un brunch dedicato. Per le scuole che hanno partecipato alla Cerimonia, la visita al Memoriale della Shoah che vi racconteremo nella prossima news, dedicata al fondamentale aspetto didattico del Premio.
Durante la Cerimonia in Sinagoga e alla Cena di Gala sono state inoltre ringraziate tutte le persone e gli enti che hanno contribuito alla realizzazione del Premio e ci sembra doveroso riprendere qui i loro nomi.
Tutti coloro, circa cinquanta donatori, che hanno contribuito alla Campagna “Regala un libro al futuro” ed in particolare a Michele e Roberta Arditi che hanno permesso il completamento della raccolta in ricordo della madre Zita.
Giorgio Grun in onore della madre Anna, la Famiglia Sinai in ricordo di Berta, Caterina Rosenzweig in ricordo della madre Paola Sereni, Mosi Heffetz in ricordo della madre Silvia, Silvia Silvers Hassan, Mimi Navarro, Lucie Galante, l’Ambasciata d’Israele in Italia, Farmacia Cattaneo e Studio Guastalla Arte moderna e contemporanea, le Sezioni ADEI WIZO di Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli e Venezia.
Un ringraziamento speciale a Ruggero Gabbai per aver concesso la proiezione del film Liliana al Memoriale delle Shoah per i 200 ragazzi giunti in presenza al Premio. E al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, nella persona di Gadi Luzzatto Voghera, che ha accolto le scuole raccontando la grandissima importanza di questa Istituzione.
Ringraziamo inoltre Raffaella Scardi per la sua professionalità e per le precise traduzioni.
Un ringraziamento speciale a Linda Photo Events, fotografa ufficiale dell’ADEI WIZO che raccomandiamo caldamente a chiunque avesse bisogno di un servizio fotografico professionale.
Ricordiamo gli Enti Patrocinanti:
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Cultura, Ambasciata d’Israele in Italia, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità Ebraica di Milano, Memoriale della Shoah di Milano, Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, MEIS Museo Nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah, Associazione Italia Israele, Fondazione per i beni culturali ebraici in Italia, Associazione Italiana Editori, Figli della Shoah, Centro per i libri e la lettura.
E ora al lavoro per l’Edizione del 2026!