Dal Desk della Presidente
Aveva vissuto un’infanzia molto difficile, vittima di atti di bullismo e cyberbullismo, Salvador Ramos; ma nessuno di questi elementi potrà giustificare mai, in alcun modo, la strage da lui compiuta nella Robb Elementary School di Uvalde, dove ha ucciso 21 persone. Un atto che raggiunge il sommo grado della crudeltà perché compiuto verso innocenti indifesi, la maggior parte dei quali bambini. Eppure, è impossibile non riflettere sulle cause di questo gesto, l’ennesimo che colpisce le scuole americane, l’ennesimo che vede per carnefice un giovane attratto e sedotto dalla violenza.
Certamente il mio punto di vista, costruito in anni di impegno e di esperienza a favore della WIZO che ha realizzato in Israele decine di centri per accogliere ragazzi problematici, non può non tenere in considerazione quanto sia fondamentale occuparsi di dar loro una nuova coscienza di sé stessi attraverso una giusta terapia, istruzione, lavoro.
Ogni giorno questi giovani, arrivati anni prima con il marchio della violenza, subita ed inferta, si laureano, occupano cariche di responsabilità, vincono premi e riconoscimenti.
Tutto ciò grazie a programmi mirati e specifici, come ad esempio “A Warm Home for Girls” attraverso il quale è possibile dar loro una reale seconda opportunità di vita.
Ecco perché la storia di Savador Ramos mi fa dire che nessuno deve essere lasciato indietro e non solo perché negli Stati Uniti il pensiero confuso di un adolescente può imbracciare un fucile. Siamo convinte che tra le priorità dell’umanità ci sia quella di dare ai ragazzi la consapevolezza dell’importanza che essi potranno avere per la società, tutti loro, nessuno escluso, sostenendoli mentre attraversano il periodo più difficile della loro vita: quello che li porterà a diventare adulti.
È una formula possibile per un mondo migliore: non lasciare mai un adolescente solo con il suo odio e le sue paure, affinché queste non diventino, in futuro, anche le nostre.
Susanna Sciaky, Presidente Nazionale ADEI WIZO
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